Il problema è proprio che il crocifisso ha eventualmente lo stesso valore della tappezzeria, una cosa che non dovrebbe essere accolta come normale neanche dagli stessi religiosi come per l'appunto hai notato.
E riscriverei la tua frase in questo modo: Ma non credo serva spiegare che questa polemica nasce dalla profonda paura dello Stato/degli Stati che la Chiesa finisca definitivamente in secondo piano, no?
Forse sono io a sottovalutare l'influenza della Chiesa, ma addirittura pensa che gli Stati temano la sua scomparsa mi pare troppo.
Per quanto riguarda la prima osservazione: ammettere un problema significa renderlo tale.
I clericali non ti diranno mai che le chiese sono sempre più vuote, o che la Parola di Dio ormai è inascoltata: lo si sa ma non lo si dice, è tabù.
(e a dirla tutta, quando le componenti meno conservatrici si pongono il problema, non vengono a capo di un accidenti. Ma questo è un altro discorso)
Nell'ambito religioso vige una specie di ipocrisia di stampo mafioso, in cui tutto è intoccabile e sacro. Con la differenza che qui non c'é una Famiglia con cui passi la vita, ma un edificio religioso in cui, forse, vai un'ora alla settimana.
Questo non ti impedisce di andare a Messa solo a Natale senza sentirti in colpa, di usare le bestemmie al posto delle virgole, di comportarti in maniera diametralmente opposta a ciò che il prete predica nelle sue omelie.
Però se si tratta dell'ambito pubblico, diventi un cattolico dei più radicali, di quelli che a stento sopporta gli atei convinti, figurarsi i musulmani e quella gentaglia là.
Se poi sono loro a far partire la questione del crocifisso (che ripeto, ormai le persone coerenti dovrebbero togliere solo per coerenza con la propria fede e per rispetto del simbolo in quanto tale), è ovvio che il suddetto diventi intoccabile.