Ho scelto di proporre quest'argomento perché anche se, è vero, nasce da un contesto locale, può colpire un po' tutti, in quanto finisce col toccare interessi che riguardano tutta la nazione.
Come avrete sentito in questi giorni, se non avete giocato a wow per 25 ore al giorno, è stato dato il via libera da parte del governo all'ampliamento della base militare americana di vicenza. Tuttavia
la sinistra radicale e i verdi protestano (fin qui c'era d'aspettarselo), protestano anche i gruppi neofascisti di
forza nuova, radicati a uno schietto nazionalismo. Il centro-destra guidato da Berlusconi cerca di far leva sul contrasto all'interno della maggioranza, ben sapendo che la politica estera è uno dei temi cruciali che potrebbero provocare la caduta del governo. Mastella ribatte che il governo ha un trattato da rispettare, anche se non è stato
questo governo a stipularlo. Tuttavia quello che è più importante è che i vicentini manifestano, si oppongono, protestano.
Un'altra polemica si solleva, con l'autosospensione di
Lalla Trupia (non guardatela troppo in faccia omg
) dai DS, legata alla denuncia del fatto che il Governo avrebbe mentito alle camere, omettendo di dichiarare l'esistenza di obblighi nei confronti degli stati uniti.
Il beneficio derivante dall'ampliamento della base sarebbe evidente in termini di occupazione e reddito locale, infatti c'è anche una fascia non trascurabile di cittadini, costituita indicativamente da piccoli-medi imprenditori e professionisti autonomi che, come la nota tradizione veneta insegna "pensano solo ai schei", e quindi sostengono la creazione della nuova base alla luce di questi attesi benefici.
Tuttavia, non ci sono solo "i schei", come ci fa notare
Sergio Romano, ex rappresentante diplomatico italiano alla nato (1983-85) e quindi a Mosca (1985-89) -insomma, non si può dire che sia proprio un niubbazzo-, sostenendo anzi in primo luogo la scarsa utilità delle basi in Italia, a quasi due decenni dalla caduta del muro di berlino, e in seconda istanza ricordando che il "prezzo da pagare" per queste fonti di reddito e di lavoro è molto alto: si tratta infatti di "perdere il controllo" su una parte del territorio statale, che godrebbe infatti di una sostanziale extraterritorialità, e sarebbe completamente nelle mani degli americani, senza alcuna possibilità di ingerenza.
Ho cercato di evidenziare i molteplici punti di vista che si riscontrano in questo dibattito: voi avete già riflettuto a riguardo? Cosa ne pensate? Se argomentaste le vostre opinioni, inoltre sarebbe una bella cosa! :*