Banana Phorum
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Autore Discussione: Fight Club  (Letto 1663 volte)
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Tibbo
Sei quasi a mille, non fermarti che vinci una bambolina
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xavier_red@hotmail.it
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« inserita:: 02 Marzo 2005, 19:31:47 »

Titolo: Fight Club
Autore: Chuck Pahlaniuk
Anno: 1996

Trama:
Jack è un americano medio che frequenta gruppi di recupero per sentirsi meglio di fronte alla sofferenza degli altri, un giorno incontra una donna misteriosa che come lui finge di essere afflitta da qualsiasi malattia per frequentare i gruppi, da quel momento la sue esistenza viene turbata e nella sua vita piomba un misterioso personaggio, Tyler, quest'ultimo lo invita a partecipare ad attività clandestine in cui uomini frustrati sfogano la loro rabbia combattendo, e ribellandosi alla società

Il libro si presenta come una delle opere più innovative dell'ultimo decennio, lo stile dello scrittore è sboccato ed esplicito, ma allo stesso tempo ricco di significati e messaggi comunicati attraverso le simboliche frasi dei protagonisti come "le cose che possiedi ti possiedono", lo scrittore scrive di un uomo che vuole ribellarsi a tutti i costi alla società, parlare di questo libro senza fare spoiler è molto difficile, lascio a voi la sorpresa finale, ma una delle caratteristiche da sottolineare è l'incoerenza che il protagonista dimostra, vuole sì ribellarsi al consumismo, ma il personaggio che diventa il suo mito, Tyler, presenta tutte le caratteristiche dell'uomo perfetto, bello, muscoloso, forte, popolare, ma allo stesso tempo in conflitto con la società, rappresenta quello che Jack rimpiange di non essere, e quello che Jack non vorrebbe mai essere, gli ambienti dimessi, i comportamenti antigenici e il linguaggio sboccato dei personaggi delineano un mondo sporco e imperfetto, un libro che in tutti i suoi passaggi è un atto di demolizione verso il consumismo, ma è anche la lotta di un uomo per e contro i suoi ideali, per e contro se stesso, il ritratto di una generazione malata, ribelle, a volte sognatrice, in lotta contro il sistema, un libro che difficilmente passa inosservato, o lo sia ama o lo si odia profondamente, non ha censure, non si impone limiti, e lo fa per avere maggiore impatto sul lettore.. ma le parole sono vane se non si legge il libro o si guarda il film (bellissimo adattamento cinematografico del 1999 da parte di fincher) fino in fondo, a voi la scelta di rischiare, io lo adorato, ma voi potreste odiarlo.
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