mr. white
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« inserita:: 06 Marzo 2005, 16:05:14 » |
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La stanza è rotonda. Nell'aria una musica leggera, note elettroniche in sequenza, all'infinito. Guardo meglio: il soffitto è un acquario. Pesci bellissimi: tartarughe, delfini, pesci voltanti che sembrano aquiloni. Luce. Riflessi verde-blu. Respiro. Sto bene. Intorno, lungo tutta la parete, otto porte colorate rosse. Vado, non vado? Una si apre, sembra una magia. Vado. La stanza è rotonda.Un'altra stanza, uguale identica alla prima ma il soffitto questa volta è un prato. Musica, la stessa, all'infinito. Farfalle e coccinelle che sorridono. Voci lontane. Qualcuno dice: "okay. va tutto bene". L'erba si muove sopra la mia testa. Riflessi giallo-oro. Respiro. Intorno, lungo tutta la parete, otto porte colorate rosse. Ne guardo una, conosco il meccanismo: la guardo e lei si apre. Vado. La stanza è rotonda. Il soffitto è un vortice stellare, riflessi e lampi elettrici un gorgo mi risucchia. Non mi piace. Questa musica! Non la sopporto più! La testa mi si allunga verso il cielo. Voci lontane. Qualcuno dice: "ha il cuore accellerato". Intorno, lungo la parete, otto porte colorate rosse. Il gorgo tira, mi aggrappo a una maniglia. Apro la porta. Via! Rotonda. Come le altre. La musica si spegne. Il soffitto è una palude. Foglie marce. Dall'alto un viso triste e preoccupato. Mu guarda, si deforma e poi sparisce. Un alito sul collo: "torna" mi dice. La palude gorgoglia, si abbassa, si avvicin a. Respiro male. "tornare indietro": penso. Intorno, lungo tutta la parete, otto porte colorate rosse. Da dove sono entrato? Non lo so. Calmo. Restare calmo. Ragionare. Apro una porta. Una stanza buia, Battiti d'ali mi sfiorano la testa. Mi copro gli occhi e corro a un'altra porta. Un'altra stanza. Le pareti ondeggiano. Umido, muffa; danze di ragni neri. Un'altra porta. Sulla maniglia una formica/alieno. "vattene" mi dice telepatica. Una fitta dal braccio al petto. Gelo. Sudore. Non respiro! Chiudo gli occhi ma non serve a niente. Le stanze adesso cambiano da sole. Tutte rotonde, con queste porte rosse. Alcune sono vuote e tiro il fiato. Mani invisibili mi toccano la schiena. Un dottore mi controlla la pressione. Mi vedo dall'esterno e sono un'altro. Ci sono ombre, mi sbuffano sul viso: "vattene", mi ripetono, e sento che c'è dentro una minaccia. Io lo giuro, non voglio disturbare! Anch'io voglio tornare. Ma queste porte sono tutte uguali. Non so più qual è la strada verso casa..
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